venerdì 10 febbraio 2012

Aperture di credito

«È un nuovo giorno» nei rapporti Italia- Usa, sentenzia il New York Times mentre Time Magazine si chiede se Mario Monti è l’uomo che salverà l’Europa, dedicandogli anche la copertina delle sue edizioni internazionali. Accolto da Barack Obama alla Casa Bianca con fiducia per il ruolo che l’Italia, cuore della crisi europea, può giocare per risolverla, il presidente del Consiglio sta godendo di una congiunzione astrale positiva, cementata dalla sua esperienza e credibilità personale: è l’uomo al quale in America tutti guardano nella speranza che trovi la chiave della soluzione di problemi che si sono sedimentati negli anni. Un ruolo che deriva dalla sua storia personale di tutore, da Commissario a Bruxelles, dei mercati e delle istituzioni europee e dalle azioni messe in campo dal suo governo: progressi «impressionanti », ha detto il presidente americano alla Stampa.
Ma è anche l’attuale congiuntura politica ad offrire un ruolo centrale all’Italia per il venir meno della Gran Bretagna nella costruzione del processo europeo e per altri fattori come la stagione elettorale che, in parte, indebolisce il presidente francese Sarkozy. O per una situazione debitoria dell’Italia che obbliga Berlino e Roma a procedere in modo coordinato per evitare nuovi squilibri. Tutto questo rende oggi Monti un interlocutore «speciale» come dimostrano i riconoscimenti che vengono da Paesi come la Francia: l’elogio di Sarkozy per i «progressi spettacolari» fatti in poche settimane dal nostro Paese, ma anche giudizi come quello di Philippe Moreau Defarges dell’Istituto francese di Affari internazionali per il quale «non c’è leader europeo che oggi per Obama è più importante incontrare di Mario Monti. Perché è il leader che, nella Ue, meglio comprende come funziona, oggi, l’economia mondiale».
Monti ha accumulato in poche settimane un capitale politico che gli serve, qui negli Usa, per cercare di convincere la comunità finanziaria a scommettere di nuovo sull’Italia e in Italia per procedere speditamente sul percorso delle riforme. Ma, come sa bene proprio Obama, che l’ha sperimentato sulla sua pelle, capitali politici anche straordinari possono dissolversi molto rapidamente, soprattutto in un’epoca di crisi economiche che pesano sul tenore di vita dei cittadini. Le aperture di credito avute negli Usa — ieri nella capitale politica, oggi in quella degli affari—rimangono condizionate alla dimostrazione di saper riattivare davvero il meccanismo della crescita dopo le azioni di risanamento perseguite con le manovre fiscali. Adesso il banco di prova è quello delle liberalizzazioni e delle riforme come quella del mercato del lavoro: i terreni che più interessano agli operatori economici e allo stesso Obama che non vuole apparire, agli americani, il difensore di un’Europa ancora troppo assistenziale. Un cielo tempestoso si è aperto mostrando una congiuntura astrale oggi promettente. Ma gli allineamenti dei pianeti annunciano cambiamenti epocali. Non necessariamente cambiamenti positivi.

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